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COP 15, patto di pace con la natura ma che dire dell'oceano?

Pubblicato 20 dicembre 2022
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La 15a Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sulla Diversità Biologica il 19 dicembre ha adottato il Quadro Globale per la Biodiversità Kunming-Montreal (GBF). Questo quadro rappresenta un accordo storico per proteggere la natura e include quattro obiettivi e 23 traguardi da raggiungere entro il 2030 con l'obiettivo di proteggere e ripristinare la natura per le generazioni attuali e future, garantendone l'uso sostenibile e promuovendo investimenti per un'economia globale verde.

Il nuovo quadro è considerato un grande traguardo perché presenta una struttura solida con i) obiettivi e traguardi chiari e misurabili, ii) un sistema completo di monitoraggio, rendicontazione e revisione per tracciare i progressi, integrato da un robusto pacchetto di mobilitazione delle risorse, iii) una mobilitazione entro il 2030 di almeno 200 miliardi di dollari all'anno in finanziamenti legati alla biodiversità, sia nazionali che internazionali, provenienti da tutte le fonti – pubbliche e private.

I principali obiettivi globali del nuovo GBF su cui 196 nazioni hanno concordato includono:

Ripristino del 30% degli ecosistemi degradati a livello globale (sulla terra e in mare) entro il 2030

Conservazione e gestione del 30% delle aree (terrestri, acque interne, costiere e marine) entro il 2030

Ferma l'estinzione delle specie conosciute

Riduzione del rischio derivante dai pesticidi di almeno il 50% entro il 2030

Riduzione dei nutrienti persi

Soluzioni basate sulla natura per affrontare il cambiamento climatico

Riduzione del tasso di introduzione e insediamento di specie aliene invasive

Per quanto riguarda l'oceano, gli obiettivi più importanti riguardano il traguardo 30x30, che metterebbe il 30 percento di terra e mare sotto protezione, e l'attenzione al problema dell'acidificazione degli oceani.

Più in dettaglio:

Obiettivo 3 – Garantire e consentire che entro il 2030 almeno il 30 per cento delle aree terrestri, delle acque interne, costiere e marine, in particolare quelle di particolare importanza per la biodiversità e le funzioni e i servizi degli ecosistemi, siano efficacemente conservate e gestite. Attualmente, circa l'8 per cento dell'oceano è protetto, con restrizioni su attività come pesca, agricoltura e estrazione mineraria.

Obiettivo 8 – Minimizzare l'impatto dei cambiamenti climatici e dell'acidificazione degli oceani sulla biodiversità e aumentarne la resilienza attraverso azioni di mitigazione, adattamento e riduzione del rischio di disastri, inclusi soluzioni basate sulla natura e/o approcci basati sugli ecosistemi.

Infine, l'accordo di Kunming-Montreal affronta i sussidi dannosi per la biodiversità, con l'impegno di identificare entro il 2025 ed eliminare entro il 2030 un totale di almeno 500 miliardi di dollari all'anno, che rappresenta un obiettivo importante poiché i sussidi estesi alla pesca si sono dimostrati alimentare la pesca eccessiva a scapito della salute degli oceani.

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