Si è da poco conclusa la quarta edizione di progetto M.A.R.E. (Marine Adventure for Research & Education), promosso dalla Fondazione Centro Velico Caprera con la collaborazione scientifica di One Ocean Foundation.
L’edizione 2025 segna un traguardo storico: lo stato di salute del Mar Mediterraneo e della sua biodiversità sono stati ora analizzati in modo completo. Un risultato ottenuto dopo quattro anni di navigazione, raccolta dati e lavoro multidisciplinare, che restituisce una fotografia inedita dello stato di salute del nostro mare.
Gli obiettivi del progetto, fin dalla sua nascita, includono il monitoraggio degli inquinanti persistenti, dei metalli in traccia, e delle specie marine a rischio o carenti di dati, oltre all’accoglienza a bordo di ricercatori internazionali con progetti dedicati. M.A.R.E. si è affermato in questi anni come un laboratorio scientifico itinerante, capace di combinare ricerca, educazione ambientale e collaborazione tra enti pubblici, fondazioni e privati.
A bordo quest’anno sono saliti 19 ricercatori provenienti da università nazionali e internazionali, affiancati da esploratori e artisti, uniti da un profondo rispetto e da una comune passione per il mare.
A sottolineare il valore strategico del lavoro svolto, il commento di Riccardo Bonadeo, Presidente di One Ocean Foundation:
«Con il completamento della mappatura dell’intero bacino mediterraneo, inclusi i mari della Grecia, si chiude un capitolo importante del progetto M.A.R.E., ma si apre al tempo stesso una nuova fase di scoperte e collaborazioni. Dopo quattro anni di intenso lavoro, possiamo dire con orgoglio che abbiamo raggiunto un traguardo scientifico senza precedenti, accompagnato da un coinvolgimento crescente dei cittadini in attività di sensibilizzazione e tutela dell’ambiente marino. La ricerca è essenziale, ma senza educazione e consapevolezza diffusa non può esserci vera conservazione».
La dimensione scientifica resta centrale anche nelle parole di Ginevra Boldrocchi, coordinatrice scientifica del progetto e ricercatrice dell'Università dell'Insubria:
«I dati raccolti durante la missione M.A.R.E. 2025 confermano ancora una volta il valore scientifico di questo progetto: oltre 80 individui avvistati , 10 campioni di DNA ambientale, 54 di zooplancton e 52 registrazioni acustiche rappresentano una base preziosa per le analisi che seguiranno. Con questa edizione si conclude il primo ciclo di un progetto ambizioso: per la prima volta avremo a disposizione dati aggiornati, raccolti in modo omogeneo in quasi tutto il Mediterraneo. Questo ci permetterà, dopo anni di informazioni frammentate e difficili da confrontare, di comprendere con precisione l'attuale livello di inquinamento del nostro mare, colmando un vuoto importante nella letteratura scientifica. Un risultato reso possibile grazie al lavoro sinergico e costante svolto in questi quattro anni tra ricerca, monitoraggio e sensibilizzazione».