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La nuova review sull'agricoltura e l'alimentazione è stata pubblicata!

Pubblicato 23 ottobre 2023
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Lo sviluppo agricolo è essenziale per raggiungere gli obiettivi dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, tra cui la riduzione della povertà, la sicurezza alimentare, l'istruzione e la resilienza climatica. Per soddisfare la crescente domanda di cibo, l'industria agroalimentare sta espandendo e intensificando la sua produzione, aumentando i rischi di enormi impatti ambientali negativi sull'oceano e sulla sua biodiversità.


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Sai come l'industria agricola può influenzare gli ecosistemi marini?

Ecco alcune intuizioni interessanti rivelate nella recensione:

  • Gli sprechi alimentari e il trasporto sono i principali contributori delle emissioni di gas serra (GHG) nell'agricoltura, responsabili collettivamente del 25% delle emissioni totali di GHG nell'atmosfera, contribuendo al riscaldamento degli oceani.
  • L'uso intensivo di fertilizzanti nell'industria agricola porta all'eutrofizzazione nei sistemi di acqua dolce e marini, causando fioriture algali nocive che danneggiano gli ecosistemi acquatici.
  • I pesticidi utilizzati in agricoltura possono contaminare gli ecosistemi marini attraverso il deflusso e la deposizione, influenzando la qualità dell'acqua e la catena alimentare.
  • La plastica è il materiale principale per l'imballaggio e la vendita al dettaglio di prodotti agricoli, il 36% della plastica complessiva è destinato a contenitori per alimenti e bevande. Se gestita in modo inadeguato, potrebbe finire nell'oceano attraverso i percolati.

Tuttavia, grazie alle innovazioni tecnologiche e all'implementazione delle nuove pratiche di gestione, ci sono soluzioni potenziali per mitigare gli impatti ambientali dell'agricoltura e dell'industria alimentare. Inclusi:

  • Passare a metodi di produzione alimentare meno intensivi in termini di gas serra, gestione dei nutrienti e maggiore utilizzo di energie rinnovabili e biocarburanti per ridurre le emissioni di gas serra.
  • Transizione verso una gestione basata sugli ecosistemi con una maggiore diversità vegetale, piantumazione di alberi e zone cuscinetto vicino ai corsi d'acqua per ridurre l'eutrofizzazione.
  • Implementazione di programmi innovativi di gestione dei parassiti, sistemi di rotazione delle colture e transizione all'agricoltura biologica per minimizzare l'impatto dei contaminanti.
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