
Attualmente, stimiamo un totale di circa 8 milioni di tonnellate di plastica entrano nel nostro oceano ogni anno. La Ellen MacArthur Foundation insieme al World Economic Forum prevedono che entro il 2050 ci sarà più plastica nell'oceano, in peso, che pesci.
La consapevolezza della quantità di detriti marini presenti nei nostri oceani è aumentata rapidamente negli ultimi due decenni, soprattutto con la scoperta del Grande chiazza di immondizia del Pacifico (GPGP) nel 1997 situato tra la California e le Hawaii. Questa è la più grande accumulazione conosciuta di detriti di plastica spinta dalla convergenza delle correnti oceaniche, ma è solo una delle cinque grandi accumulazioni di plastica al centro dei vortici oceanici.
Secondo il progetto The Ocean Cleanup, si stima che il GPGP sia due volte la dimensione del Texas, ovvero tre volte la dimensione della Francia. Gli sforzi di rilevamento hanno rivelato che circa 80.000 tonnellate di detriti galleggiano da soli nella chiazza del Pacifico. Gran parte della plastica trovata nella chiazza può essere datata alla sua produzione, incluso un contenitore di plastica prodotto nel 1977, poiché la plastica impiega tipicamente fino a 450 anni per degradarsi.
Mentre si stima che il 92% dei pezzi di plastica nell'oceano sia maggiore di 5 mm, l'ambiente ostile dell'oceano scompone continuamente i pezzi più grandi in frammenti più piccoli, che col tempo saranno consumati daorganismi marini. Questo rappresenta un grave rischio per la salute umana poiché siamo al vertice della catena alimentare e quindi esposti alla bioaccumulazione di plastica e sostanze chimiche che aumentano di concentrazione man mano che risalgono la catena alimentare. A ciò si aggiunge che, a livello globale, possiamo vedere immagini orribili di balene spiaggiate, uccelli marini affamati e tartarughe marine strangolate che ingeriscono o si impigliano nei detriti, portando alla fame, al soffocamento o all'annegamento di molte specie marine.
Nonostante gli impatti disastrosi, continuiamo a vedere un grave inquinamento sulle coste e sulle spiagge a causa di infrastrutture di gestione dei rifiuti inadeguate. Una delle principali fonti di plastica negli oceani sono 10 fiumi in Asia e Africa che causano fino al 90% dell'immissione di plastica negli oceani. I fiumi sono lo Yangtze, l'Indo, l'Hai He, il Gange, il Fiume delle Perle, l'Amur, il Mekong, il Nilo e il Niger, tutti circondati da grandi popolazioni umane e insediamenti. Questo dimostra ancora una volta che l'oceano è un sistema interconnesso, e un pezzo di plastica originario di una parte del mondo può essere trasportato ovunque nell'oceano globale.