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L'inquinamento acustico causato dalle operazioni di estrazione in acque profonde rappresenta un rischio per la salute delle balene

Pubblicato 5 aprile 2023
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Uno studio dell'Università di Exeter e del Laboratorio di Ricerca di Greenpeace evidenzia la potenziale minaccia delle operazioni minerarie alla salute e al benessere dei cetacei a causa dell'inquinamento acustico che generano. Lo studio ha rilevato che il rumore derivante dalle operazioni di estrazione in acque profonde può interferire con la capacità delle balene di comunicare tra loro e di localizzare le loro prede.

Ciò porterebbe a difficoltà di alimentazione con un conseguente impatto a lungo termine sulla salute e sul successo riproduttivo delle balene. Il processo di estrazione comporta l'uso di macchinari pesanti, che producono un forte rumore capace di viaggiare a lunghe distanze sott'acqua. Il rumore disturberebbe il comportamento e i modelli migratori delle balene, che si affidano al suono per navigare, comunicare tra loro e trovare cibo.

Lo studio raccomanda che le operazioni di estrazione mineraria in acque profonde siano soggette a normative ambientali più rigorose per proteggere la salute e il benessere delle balene e di altri organismi marini. I ricercatori, in particolare, suggeriscono che le aziende minerarie adottino tecnologie e pratiche operative più silenziose per ridurre l'impatto dell'inquinamento acustico sulla vita marina. Chiedono inoltre ulteriori ricerche per comprendere appieno l'impatto dell'estrazione mineraria in acque profonde sull'ambiente marino e per sviluppare strategie migliori per mitigare i suoi effetti negativi.

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