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Ecco perché la pesca sostenibile è il futuro

Pubblicato 31 luglio 2021
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L'argomento della pesca industriale e il suo enorme impatto sull'ecosistema è centrale nel dibattito pubblico odierno. Per comprendere meglio le ricadute, Rafael Sardà, membro del Comitato Scientifico della One Ocean Foundation e Senior Scientist del Consiglio Nazionale delle Ricerche spagnolo con una forte passione per la biologia marina, cerca di chiarire gli aspetti più critici dell'industria e il significato della pesca sostenibile.

Molti ed eterogenei – spiega Sardà – sono gli elementi che alimentano la questione. Innanzitutto, la limitata sorveglianza da parte della comunità internazionale e delle autorità competenti sui comportamenti e le azioni che si verificano in mare e, in particolare, sulle attività illegali. Inoltre, la scarsa attenzione e consapevolezza generale sulla sostenibilità della pesca industriale.

Infatti, il settore della pesca è altamente inquinante, eppure c'è una tendenza a trascurarne gli aspetti critici finché questi non incidono concretamente e direttamente sulle attività quotidiane. È quello il momento in cui, come società civile, iniziamo a preoccuparci.

Un ulteriore problema è la perdita di biodiversità causata dalle attività di pesca in acque profonde, se non adeguatamente regolamentate. I volumi di pesca attuali possono essere particolarmente dannosi per gli ecosistemi marini e i loro abitanti, alla luce di modelli di sfruttamento sistematico per colmare il divario tra la grande domanda di pesce dovuta al consumo di massa e la quantità disponibile in natura.

Una possibile, sebbene parziale, soluzione che può soddisfare la domanda di prodotti marini senza aumentare la pressione sulla pesca potrebbe essere l'incremento delle attività di acquacoltura che, tuttavia, devono rispettare le buone pratiche ed evitare di contribuire al deterioramento degli habitat marini.

Per rendere l'industria più sostenibile e per avere unimpatto minore– sottolinea Sardà – è necessario implementare metodi efficaci per una concreta tracciabilità delle attività di pesca, in modo da garantire una maggiore conformità alle regole e una maggiore responsabilità per ridurre lo sfruttamento degli ecosistemi marini.

Alcuni risultati sono già emersi negli ultimi anni grazie a progetti e attività volte a sensibilizzare il pubblico sulla questione, con l'obiettivo di rendere sia i privati che i grandi gruppi di pesca industriale più consapevoli e di modificare i loro comportamenti.

One Ocean Foundation e Rafael Sardà, attraverso varie iniziative per la comunità, analizzano la relazione tra la salute degli oceani e i diversi settori aziendali, esortando istituzioni e aziende a lavorare efficacemente per soluzioni innovative per la protezione del mare. Infatti, promuovere un'economia blu sostenibile è essenziale per salvaguardare gli ecosistemi marini e garantire la loro biodiversità.

Il settore della pesca è altamente inquinante, eppure c'è una tendenza a trascurarne gli aspetti critici finché questi non incidono concretamente e direttamente sulle attività quotidiane. È in quel momento che, come società civile, iniziamo a preoccuparci.

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