
Il 7 dicembre è iniziata a Montreal (Canada) la 15ª riunione della Conferenza delle Parti della Convenzione sulla Diversità Biologica (COP 15).
La Convenzione, ratificata finora da 196 nazioni, stabilisce che i firmatari si incontrino ogni due anni per discutere dei risultati, dei traguardi, dei nuovi impegni e per definire le priorità per il prossimo futuro sulla protezione della biodiversità mondiale. Considerando che, come riportato dalle ultime ricerche, il Pianeta Terra sta vivendo la più grande perdita di vita dai tempi dei dinosauri, c'è un urgente bisogno di azioni concrete per raggiungere un approccio sostenibile per preservare la natura e le sue risorse.
Per quanto riguarda la biodiversità marina, l'ultimo aggiornamento della Lista Rossa IUCN riporta che oltre 1.550 animali e piante marine sono attualmente a rischio di estinzione, con il cambiamento climatico che impatta almeno il 41% delle specie marine minacciate. Pertanto, a seguito dei risultati insoddisfacenti degli ultimi obiettivi di biodiversità fissati alla COP10 in Giappone nel 2010, l'obiettivo principale di questa COP15 è definire e concordare un nuovo quadro globale,il Quadro Globale per la Biodiversità Post-2020, che si concentrerà su:
Redigere un obiettivo per proteggere il 30% di terra e mare entro la fine del decennio (30x30)
Allineare la finanza con la biodiversità verso investimenti sostenibili
Salvaguardare i diritti dei popoli indigeni e riconoscere il loro ruolo come custodi della natura
Stabilire obiettivi chiari per affrontare lo sfruttamento eccessivo, l'inquinamento, la frammentazione e le pratiche agricole insostenibili