Artista, architetto e designer italiana, è conosciuta per le sue maxi installazioni e progetti di sensibilizzazione sul problema della plastica. Fondatrice del Garbage Patch State, Maria Cristina Finucci è diventata One Ocean Ambassador nel 2017 e partecipato alla conferenza del One Ocean Forum a Milano.
Il Garbage Patch State non compare nelle carte geografiche ma esiste concretamente in tutta la sua drammaticità. Tra le isole Hawaii e la California una sterminata isola di spazzatura composta prevalentemente di plastica è sparsa sulla superficie dell’acqua e nei primi strati dell’oceano.
Maria Cristina Finucci lo ha riprodotto in dimensioni ridotte: è il progetto Wasteland che da 2012 gira per il mondo con diverse installazioni artistiche che vanno a invadere spazi simbolo: nella sede del New York Times con un gigantesco serpentone di plastica; in occasione della cinquantacinquesima edizione della Biennale d’Arte di Venezia decine di migliaia di tappi di plastica hanno circondato il palazzo gotico di Ca’ Foscari sul Canal Grande.
L’opera ha proseguito il suo viaggio a Madrid, al museo Maxxi di Roma, nella sede delle Nazioni Unite a New York e all’EXPO 2015 di Milano. In seguito, il Garbage Patch State si è trasformato in un’opera particolare chiamata Bluemedsaurus e nel 2016 una colossale installazione sull’isola di Mozia in Sicilia. Si trattava dell’opera HELP, formata da grandi gabbie di metallo riempite da cinque milioni di tappi di plastica recuperati attraverso la raccolta differenziata. Unite insieme formano la parola Aiuto. Un grido lanciato anche a Milano nell’ambito del Fuorisalone alla Design Week 2019, e a Roma nello scenario spettacolare dei Fori Imperiali.