
Il Mediterraneo rappresenta 0,7% della superficie oceanica globale ed è un bacino semi-chiuso con la sua unica connessione all'Atlantico attraverso lo Stretto di Gibilterra, che conferisce alle sue acque caratteristiche uniche. I biologi marini temono che il Mediterraneo stia diventando più caldo e più acido, il che influirebbe sull'habitat di molte specie autoctone e porterebbe anche a eventi meteorologici estremi, che infatti stanno diventando più frequenti in paesi come Italia, Grecia, Spagna e Francia.
I ricercatori dell'Agenzia Nazionale Italiana per le Nuove Tecnologie, l'Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA) e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) hanno elaborato modelli destinati a prevedere fenomeni meteorologici estremi sulle coste – come il tornado mediterraneo – e sulla terra causati dagli effetti dimareriscaldamento sugli strati inferiori dell'atmosfera.
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