
Il settore della moda è considerato una delle più grandi industrie manifatturiere al mondo, comprendendo tutto, dai marchi di tessuti e abbigliamento ai grossisti, importatori e rivenditori. Purtroppo, le attuali tendenze di stile di vita e consumo hanno aumentato la produzione di abbigliamento, influenzando significativamente gli ecosistemi marini e costieri.
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Ecco alcuni fatti interessanti da sapere:
- L'uso di sostanze chimiche nocive nella catena di approvvigionamento della moda, dall'estrazione delle materie prime alla tintura e stampa dei capi, influisce negativamente sull'ambiente marino, inclusi l'eutrofizzazione e l'inquinamento delle acque.
- L'industria contribuisce approssimativamente al 5-6% delle emissioni annuali di gas serra, principalmente producendo fibre sintetiche che dipendono dai combustibili fossili.
- Grandi quantità di microplastiche inquinano l'oceano ogni anno a causa del lavaggio di fibre sintetiche che contengono sostanze chimiche che inquinano l'oceano e influenzano gli organismi marini e l'intera catena alimentare.
Tuttavia, non sono tutte notizie negative. L'industria ha il potenziale per compiere sforzi significativi per ridurre al minimo il suo impatto sull'ambiente, inclusi:
- Introduzione di impianti di trattamento in loco per processare le acque reflue o utilizzo di coloranti naturali che possono ridurre l'inquinamento idrico dalla fase di lavorazione.
- Passare da tessuti a base di combustibili fossili a materiali organici o riciclati per ridurre le emissioni di CO2.
Utilizzo di materiali plastici riciclati per la produzione di abbigliamento e implementazione di programmi educativi post-consumo per insegnare ai consumatori come lavare correttamente i capi per minimizzare l'introduzione di microplastiche.